Se sei troppo fedele alle tue sofferenze, ti dimentichi che anche gli altri soffrono.
In Venezuela è in corso un disastro umanitario che poca o nulla rilevanza riceve dai media.
In un paese forte delle più grandi riserve petrolifere a livello mondiale, gran parte della popolazione non trova beni di prima necessità come carta igienica o medicinali per salvare i bambini da normali infezioni batteriche, che per questo muoiono a migliaia.
La causa di tutto questo?
Semplice: un presidente autoritario che ha imposto un falso socialismo moderno e che non rispetta le basilari regole di una economia mondiale. E poi corruzione, spese per infrastrutture inutili, criminalità fuori controllo.
Vi ricorda qualcosa di quello che sta succedendo a casa nostra?
Nella foto, il ragazzo giocoliere, con una spada (vera e senza trucco, l’ho verificato) infilata giù per la gola, l’ho incontrato mentre si esibiva in corso Vittorio a Milano qualche giorno fa.
Sentendolo parlare ho capito che probabilmente viene da qualche paese dell’America del Sud. Chissà magari è proprio venezuelano.
Lui fa l’acrobata-funambolo per vivere ogni giorno. Anche gente che vediamo passare accanto a noi lo fa, ma non ce ne accorgiamo perché non li vediamo in equilibrio su un cavo oppure con una spada infilata giù per la gola.
Geni delle start-up che fate un sacco di soldi nella Silicon valley, andate in Venezuela ed insegnate ai giovani di quel luogo a ribellarsi, con le idee. Loro il coraggio lo hanno già imparato, quello di stare a metri di altezza su un cavo senza rete di sicurezza.