Stile di vita


Sono allergico, fortemente allergico, a coloro i quali danno a piene mani consigli non richiesti e fanno sermoni su come comportarsi nella vita.

Ma…. tant’è che ancora non sono riuscito a sbarazzarmi della mia natura umana e quindi ci casco anche io. E poi è la vigilia di Pasqua e qualche riflessione mi sento di condividerla.

Sappiamo che le idee non fanno veramente presa se non si integrano con le emozioni; fuori dalle aule universitarie non riusciamo ad utilizzare il nostro cervello razionale.

I libri di psicologia spicciola sono per lo più inutili.

I consigli illuminati e “amichevoli” non lasciano traccia per più di qualche istante se vanno contro la nostra natura.

Nonostante tutto, penso che ci rimanga la scelta di fare leva sulla dignità e sul senso estetico, che dovrebbero far parte del nostro patrimonio genetico.

Al prossimo evento o relazione sia di carattere personale o professionale che ci mette in difficoltà, potremmo iniziare a dare importanza all’eleganza, esibendo il saper vivere, anziché pensare soltanto a dare la colpa ad altri o a fuggire perché la codardia ci ha invaso il cervello e il cuore.

Se qualcuno la pensa così potrebbe sentirsi rappresentato da una poesia di Kavafis. Per gli amanti della poesia Kavafis è uno dei più grandi poeti mai vissuti. I greci lo considerano il loro monumento nazionale.

L’ho scoperto da poco e mi affascina il suo senso dell’estetismo, asciutto e privo di sentimentalismi.

“Il dio abbandona Antonio” è una delle sue poesie.

La poesia si rivolge a Marco Antonio, che ha appena perso la sua battaglia contro Ottaviano ed è stato abbandonato da Bacco, il dio che lo ha protetto fino ad allora. La poesia si rivolge ad Antonio, ora sconfitto e tradito (dice la leggenda che anche il suo cavallo lo abbandonò per raggiungere il nemico Ottaviano). Gli chiede di dire addio alla sua Alessandria, la città che lo sta lasciando. Lo invita a non lamentarsi della sua fortuna, a non negare la realtà.

Antonio ascolta scosso dalle emozioni. Non c’è orgoglio qui. Non c’è nulla di sbagliato nelle emozioni, siamo fatti per averne. Quel che è sbagliato è non seguire la via della dignità, astenendosi dall’autocommiserazione, dalla furbizia e dal puro calcolo economico.

L’unica cosa sulla quale signora Fortuna non ha il controllo è il nostro comportamento. Buona fortuna.

Il Dio abbandona Antonio

Quando d’un tratto a mezzanotte si ode
un corteo invisibile che passa
con musiche sublimi e canti -
per la tua sorte che s’incrina ormai, per i tuoi
fallimenti, per i progetti della tua vita
rivelatisi tutti errori, non piangere invano.
Da uomo ormai pronto, da coraggioso,
salutala l’Alessandria che ti sfugge.
Soprattutto non ti illudere, non dire che
si è trattato di un sogno, che ti ha tradito l’udito:
non ti abbassare a tali vane speranze.
Da uomo ormai pronto, da coraggioso,
come si addice a te che fosti degno di una tale città,
avvicinati con passo fermo alla finestra,
e ascolta commosso, ma senza
le suppliche e le lamentele dei vili,
come estremo piacere, i suoni,
i sublimi strumenti del corteo religioso
e salutala l’Alessandria che tu perdi.
Costantino Kavafis 1911
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3 risposte a Stile di vita

  1. massimo bruschi ha detto:

    Almeno potresti citarlo Taleb: un minimo di correttezza!

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